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The Mackenzies & Sheltons in Fermoy

The Mackenzies & Sheltons in Ireland



                                                                               Fermoy Bridge, 1816-1864 (NLI)

Secondo la tendenza, piuttosto presente nella storia dell’umanità, alla stigmatizzazione della figura femminile per qualunque disgrazia accaduta nel mondo, anche nel diciannovesimo secolo in Inghilterra, eventuali complicanze durante il parto erano, pure scientificamente, imputate a una qualche cattiva condotta della madre. L’immaginazione della donna incinta, in particolar modo, era considerata pericolosa per il bambino in grembo. Attraverso il sangue e il fluido uterino, i cattivi pensieri materni avrebbero influenzato nocivamente la salute del bambino. Nei casi più lievi avrebbero lasciato semplicemente un segno sul corpicino, una cosiddetta voglia; nei casi più gravi invece avrebbero potuto causare vere e proprie deformazioni.

Con questa ulteriore preoccupazione, Maria, la nonna paterna di Kenneth Robert Henderson Mackenzie, stava vivendo la sua ultima gravidanza. Ma come distogliere i cattivi pensieri? Una buona madre ci sarebbe riuscita? Aveva da poco capito di essere nuovamente incinta, non poteva non rendersene conto essendoci passata già sei volte, giusto il tempo di condividere la notizia con l’amato marito Kenneth, che questi si ammalò fatalmente. Secondo i calcoli di Maria era all’incirca al terzo mese quando rimase vedova. Da lì ad altri sei mesi infatti nacque Susannah. Nel frattempo però avrebbe dovuto seppellire il caro marito, curare la successione, non essendoci alcun testamento, e provvedere agli altri figli, quasi quindici anni la maggiore, nemmeno due la minore. E trovare, in mezzo a tutto questo, il tempo di piangere il lutto. 

La famiglia del marito difficilmente avrebbe potuto esserle d’aiuto, Kenneth aveva numerosi fratelli e sorelle, anche parecchio più giovani, ma vivevano tutti nella loro terra natia, nell’Inverness-shire in Scozia. La famiglia di nonna Maria invece era di Limerick, la contea attigua ed era numerosa e piuttosto benestante. 

A fornire qualche utile indicazione di partenza è il solito zio Robert Shelton, con la sua incontinenza letteraria. La sua raccolta di racconti Mornings at Matlock, dopo aver aiutato a ricostruire la genealogia paterna, offre qualche spunto anche in merito a quella materna. Nel racconto intitolato Captain Rock afferma che la narrazione si scosta veramente poco dai fatti realmente occorsi, tanto che i nomi di persone e luoghi sono riportati fedelmente. 
La protagonista del racconto è la cugina Alicia Shelton (figlia di zio John, ricco tenutario di Rossmore House), la quale, anche grazie alla sorella minore Susan, salvò il fratello Charles dal tentativo di rapimento da parte del brigante Captain Rock. 
In un altro racconto, The Major’s story, l’eroe della storia è un altro cugino, John Wellesley Sheldon, arruolato nel giugno 1808 nelle file del 28° Reggimento di Fanteria e presente alla battaglia di Waterloo.

 

Il primo evento è confermato dai giornali, il fatto aveva una certa rilevanza nel contesto politico dell’epoca ed ebbe quindi una relativa risonanza mediatica.
Oltre a ciò, in Edward Nelson Shelton, Reunion of the Descendants of Daniel Shelton, at Birmingham, Conn., June 14th 1877, Newburg, N.Y.: E. M. Ruttenber & son, 1877, trovo una lettera scritta dal solito R. Shelton Mackenzie, L.L.D., Philadelphia, 1712 Locust st., 9 Giugno 1877:

(…) Il mio bisnonno fu capitano dell’esercito inglese che il principe d’Orange, poi Guglielmo III, portò in Irlanda, per combattere contro Giacomo II nel 1690. Si distinse così tanto che si stabilì in quel paese, in una vasta tenuta nella Contea di Limerick, che ora è detenuta da mio cugino, il reverendo Frederick Shelton. 
Il nostro ramo della famiglia ha sempre avuto un’inclinazione militare e ha servito in tutte le guerre dalla battaglia di Boyne, il 1 luglio 1690. Ce ne sono molti ora nell’esercito.
La longevità è una caratteristica della nostra razza. Il 22 giugno 1809, giorno della mia nascita, il capitano Robert Shelton compiva 100 anni e lo ricordo fino almeno al 1815: un bell’uomo anziano, con i capelli bianchi raccolti in lunghi riccioli sulle spalle. Mia madre morì a 88 anni e le mie zie rispettivamente a 91, 89 e 87.

Ora, a parte che zio Robert continua a ripetere di essere nato nel 1809, mentre nel certificato di nascita allegato alla richiesta di pensione è attestato che fu battezzato nel 1806, credere anche il padre di nonna Maria sia vissuto oltre 115 anni, mi sembra un po’ esagerato. 

Gli elenchi dell’aristocrazia, gli archivi civili e parrocchiali, gli annunci pubblicati sui giornali, contribuiscono a definire un quadro apparentemente più preciso.

A differenza dell‘opera precedente di Burke senior, A genealogical and heraldic history of the commoners of Great Britain and Ireland enjoying territorial possessions or high official rank : but uninvested with heritable honours, pubblicata sempre da Colburn tra il 1835 e il 1838 in quattro volumi, dove gli Sheltons non sono menzionati, nella nuova edizione con titolo rivisto in

Sir John Burke e Sir John Bernard Burke, A genealogical and heraldic history of the landed gentry of Great Britain & Ireland, Vol. II, Londra: Henry Colburn, 1846:

SHELTON, JOHN WILLIGTON, Esq. of Rossmore House, contea di Limerick, capitano al servizio di Sua Maestà, nato il 10 agosto 1791; sposato il 14 agosto 1817 con Mary, figlia maggiore di John Richards, Esq. di Blackdown House, Hants, e con prole,
 GRANTLEY-JOHN-WILLINGTON, nell’ordine religioso.
 Augustus-Frederick, assistente chirurgo nell’esercito reale.
 John-Willington, tenente del 28° reggimento.
Il Capitano Shelton servì per l’intera durata delle campagne della penisola iberica, e fu ferito a Waterloo quattro volte così gravemente che fu obbligato a ritirarsi a mezza paga. Fu eletto magistrato per la contea di Limerick.
 Lignaggio.
ROBERT SHELTON, Esq. di Rossmore House, contea di Limerick, giudice di pace, figlio ed erede di John Shelton, Esq., capitano del 1° Royal Dragoons d’Irlanda, il quale morì a Ghent, nei Paesi Bassi, mentre serviva nell’esercito sotto il Duca di Marlborough, sposò Margaret, figlia maggiore di Giles Powell, Esq. di Hounds Court, contea di Cork, lasciò un figlio e successore,
JOHN SHELTON, Esq. di Rossmore House, contea di Limerick, giudice di pace, che sposò Elizabeth, seconda figlia di John Willington, Esq. di Castle Willington, contea di Tipperary, con figli, un maschio, il presente Capitano John-Willington Shelton, di Rossmore House, e due figlie, Mary, sposata a Thomas Hayes, Esq. di Sunbury; e Alicia, sposata a John Chapman, Esq. di Castle Mitchell, Irlanda.
Stemma — Scudo nero, con tre conchiglie d’argento.
Corona — Un leone rampante.
Motto — Fier et fort. 
Dimora — Rossmore House, Ballingarry, contea di Limerick.

Il capostipite di questo ramo degli Shelton nella contea di Limerick sarebbe il capitano John Shelton dei Royal Dragoons, morto in battaglia a Ghent, durante l’attacco condotto dal duca di Marlborough. 
John quindi era sicuramente inglese, protestante e lealista. A lui si riferiva Robert Shelton Mackenzie parlando del bisnonno che aveva combattuto a Boyne nel 1690.
Il reggimento 1st Dragoon Guards fu costituito il 6 giugno 1685 per frenare la ribellione di Monmouth e fu designato come “Reggimento di cavalleria della Regina” in onore della Regina Mary. Il primo servizio svolto dal reggimento sembra essere stato la scorta del duca di MonmoKuth e di altri prigionieri presi dopo la battaglia di Sedgemoor, da Winchester a Londra. Con la ribellione frenata, il reggimento fu ridotto e dalla fine di agosto si acquartierò a Winchester, Ilchester e Blandford e si teneva occupato fornendo la guardia alla regina durante la sua residenza a Bath.
Nel giugno 1689, il reggimento marciò verso la Scozia per sedare una ribellione giacobita. Il 13 giugno, le forze britanniche catturarono Edimburgo. All’inizio di ottobre il reggimento fu trasferito in Irlanda. Nel 1690 prese parte alla battaglia del Boyne, al fallito assedio di Limerick e alla presa del castello di Birr; nel 1691, negli scontri vicino a Streamstown e Wyands Town, nella cattura di Ballymore, nell’assedio di Athlone, nella battaglia di Aghrim, nello scontro vicino a Charleville e nell’assedio e nella cattura di Limerick.
Persumibilmente in questo momento al capitano John Shelton furono assegnate alcune terre e decise di stabilircisi. Prese moglie e generarono una discendenza.
Quindi il richiamo militare, allo scoppio della guerra di successione spagnola il reggimento fu inviato nei Paesi Bassi dove prese parte alla copertura degli assedi di Venlo, Roermond, Stevensweert e Liegi. Nel 1703 partecipò alla presa di Bonn e alla copertura degli assedi di Huy e del Limburgo; nel 1704, nelle battaglie di Schellenberg e Blenheim; nel 1705, nel passaggio delle linee a Neer-Hespen e Helixem; e nel 1706, nella battaglia di Ramillies. Nel 1708, il reggimento prese parte alla battaglia di Oudenarde, alla copertura dell’assedio di Lille e allo forzamento del passaggio della Schelda. In una di queste occasioni probabilmente perse la vita il capostipite.
Plausibilmente questo era il trisnonno di Robert Shelton Mackenzie, ma pure il bisnonno dovrebbe chiamarsi John. Ed era un tenente dell’esercito. Questo Johnsposò Margaret Conyers, figlia del capitano Charles Conyers e di Judith Odell. Pare che il suocere avesse acquistato delle proprietà da uno zio di Judith e che alla sua morte nel 1724 fossere concesse a un tal John Shelton di Croghteen le terre di Corkomohide, Upper Connello, co. Limerick e la proprietà di Rossmore, garantendo però l’usufrutto a vita per Margaret Conyers (sorella di Charles) vedova di Edward Darcy di Newcastle e il figlio James Darcy.
Il figlio di Charles Conyers, Odell, che aveva ereditato i possedimenti del capitano, nel 1730 preferì continuare a rinnovare la concessione al cognato John.
Si trova una testamento di John Shelton, gentleman of Ross, co Limerick del 1734, ma nel 1742 sembrerebbe ancora vivo. Nel 1746 invece la moglie Margaret risulta vedova.
Il 2 luglio 1758 però un John Shelton viene seppellito a Limerick, St. John. Forse un figlio minore del tenente John e di Margaret, poiché il lignaggio proseguirebbe con:

  • Robert di Rossmore House, che sposò Margaret Powell, figlia di Giles di Hounds Court, contea di Limerick;
  • quindi il titolo passò al figlio John, marito di Elizabeth, figlia di John Willington, esquire di Willington Castle, contea di Tipperary. Dai quali nacquero: 
  • John Willington, futuro signore di Rossmore House;
  • Mary, sposa di Thomas Hayes di Sunbury;
  • Alicia, sposa di John Chapman di Castle Mitchell. 

L’ultimo erede John Willington fu capitano dell’esercito, servì dalla guerra d’indipendenza spagnola alla battaglia di Waterloo, dove fu ferito gravemente per quattro volte; nato nel 1791 (morto il 19 Luglio 1847), sposato il 14 Agosto 1817 con Mary (morta il 16 Marzo 1874), figlia di John Richards di Blackdown House, contea di Southampton, dalla quale ebbe:

  • reverendo Grantley John Willington
  • George Augustus Frederick, vice chirurgo generale; dell’esercito, nato nell’ottobre 1821;
  • Jonathan Robert Willington, capitano dell’esercito, che a un certo punto si trasferì in Francia. 

Questo George Augustus Frederick è il cugino (più precisamente di secondo grado, o procugino) Frederick che secondo Robert Shelton nel 1877 stava amministrando le proprietà di famiglia. Il padre John Willington è il cugino di primo grado, quello di The Major’s story (in cui curiosamente lo chiama John Wellesley Sheldon), la sorella Alicia è quella che affrontò Captain Rock.

La disavventura capitò nel 1822, il successivo processo al rapitore è documentato da parecchi quotidiani dell’epoca, quando Robert Shelton era un sedicenne ed era quindi più o meno coetaneo dei rampolli di Rossmore House. Il loro padre, lo zio John, magistrato che però non esercitava a causa di una certa disabilità che lo relegava nella tenuta, era il fratello di nonna Maria. 

Quindi il padre di Maria Mackenzie era Robert di Rossmore House e Margaret Powell la madre. Robert nacque nel 1730 ed ereditò Rossmore House alla morte del padre John nel 1765, quando probabilmente era già convolato a nozze con Margaret, figlia di Giles Powell, forse nel 1760, e aveva già avuto i primi tre figli. Una baambina nel 1761, della quale non riesco a reperire il nome; l’erede John nel 1764 e Susan nel 1765; successivamente arrivarono il secondogenito maschio Robert nel 1768, la nostra Maria nel 1771 e la più giovane Margaret, ma data di nascita sconosciuta.

I decessi dei genitori di Maria si trovano registrati nei quotidiani locali:

Shelton (Mrs.) 05/03/1796 Shandon Street, Cork wife of Robert Shelton, late of Limerick
Shelton Robert 05/12/1809 Rathkeale aged 77, late of Ross, Co. Limerick,

Del fratello Robert non ci sono tracce, nato nel 1768 sarebbe morto a cinquantuno anni, nel 1819, probabilmente celibe e senza discendenti.

Della sorella Susan (1765-1852) si trova che sposò William Upton nel 1794. Egli era stato un militare, tenente fino al 1814 nel 15° fanteria. La coppia non ebbe figli, William morì nel 1851 e Susan fece richiesta di pensione, dalla quale ricaviamo la maggior parte di informazioni su di lei. Come scriveva Robert Shelton, fu veramente longeva, morì ottantasettenne, un anno dopo il marito. 

Margaret, la più giovane della famiglia, si sposò il 27 luglio 1814 con John Hutchinson della contea di Cloyne.

Sicuramente la sua famiglia non mancò di sostenerla, comunque un aiuto concreto per Maria e i figli arrivò dalla pensione che l’esercito riconosceva a vedove e orfani di militari in servizio o a mezza paga.

Nonno Kenneth percepiva dal 1802 la mezza paga da aiutante di 36£ 10s. annui. Alla sua morte nel 1819, alla moglie Maria fu riconosciuta una pensione corrispondente al 40% del totale versato al marito.

E una quota del 10% era prevista anche per i figli.

Grosso modo fu garantita loro una rendita annuale di circa 40£ in totale.

Ma così bene magari non se la passavano, se è vero quanto dice nella sua autobiografia zio Robert Shelton, che a tredici anni intraprese un apprendistato presso un chirurgo/farmacista, che sarebbe proprio nel 1819, l’anno della morte del padre. O forse non erano necessità economiche, nonna Maria aveva solo bisogno di qualcuno che la aiutasse a inquadrare la vita del figlio Robert e che ne contenesse l’esuberanza.

Sia come sia, alla fine della sua lunga vita da vedova, il registro delle pensioni militari riporta che morì l’8 Giugno 1859, Maria si stava godendo una tranquilla vecchiaia. 

Conoscendo la data di morte, è stato possibile trovare il suo testamento, che rivela, tra le altre cose, come, almeno negli ultimi anni, avesse una bella casa, corredata di argenteria e mobilia di valore, addirittura della servitù.

Ultime volontà e testamento di Maria M’Kenzie, di Mary Street nella città di Cork, essendo sana di mente, memoria e comprensione, ordino di essere sepolta in modo semplice nel cimitero di Saint Anne Shandon, lascio in eredità a mia figlia Isabella Fishbourne cinque sterline e inoltre lascio in eredità, sempre a detta Isabella, la somma di cento sterline che mi spetta da William Powell, di cui ho tenuto la ricevuta e che ora è nelle mani di mia sorella Margaret Hutchinson. Lascio anche a detta Isabella i mobili del mio salotto, oltre ai quattro cucchiai d’argento da tavola con sopra la lettera K, sei cucchiaini d’argento da tè, un cestino del pane d’argento, due cucchiai d’argento per il sale e una molletta per lo zucchero d’argento, due bracci per candelieri, uno smoccolatoio e un vassoio placcati, sei forchette d’argento grandi e sei piccole; lascio in eredità a mia figlia Eliza Jane Daly cinque sterline e tutto il rimanente dei piatti, mobili, articoli placcati e biancheria non lasciati in eredità a mia figlia Isabella; lascio in eredità a mia figlia Susanna Dowe cinque sterline; lascio in eredità a mio nipote Kenneth M’Kenzie tre sterline; lascio in eredità a mio nipote Robert M’Kenzie tre sterline; lascio in eredità a mia nipote Mary Powell cinque sterline. Lascio in eredità alla mia serva Mary Connor due sterline e il letto in cui ha dormito nella mia casa. Premetto che William Powell non sarà chiamato o obbligato a pagare l’importo della sua cambiale che ho lasciato in eredità a mia figlia Isabella fino a dopo la scadenza di sei mesi dalla mia morte (…)

L’esercito aveva provveduto a pagare la pensione agli orfani maschi fino ai diciannove anni. Per Rowland Hill il limite soppravvenne nel 1828, per John Campbell nel 1824 e per Robert Shelton nel 1825. A essi la madre ritenne di non dovere alcunché. Erano tutti distanti: Rowland e John a Parigi e Robert a New York. Un pensiero per i figli di Robert e Rowland, ma non per quello di John, potrebbe indicare dissapori tra madre e primogenito maschio.

Come forse intercorse anche con la primogenita femmina, di nome Maria, nata nel 1804, che contribuì appena possibile ad alleggerire la famiglia, sposandosi diciottenne, con Joseph O’Brien di Clonmel, il 14 Maggio 1822. Per le orfane di militari la pensione non si interrompeva né per limiti di età, né col matrimonio, le casse di Sua Maestà continuarono a pagarla fino al 1825.
Di lei e del marito posso supporre si trasferirono in Inghilterra, il nipote Kenneth Robert Henderson, nel necrologio dello zio materno, in The Freemason del 17 Luglio 1880:

Tuttavia era un fatto che non doveva essere ignorato da nessuna mente premurosa, che mio zio fu inizialmente attratto all’argomento [la libera muratoria] grazie alle conversazioni con un altro mio zio (per matrimonio), che era un massone irlandese, fratello Joseph O’Brien, ormai morto da tempo, il quale aveva sposato la sorella maggiore di mio padre, Maria Mackenzie.

Non mi sembra inverosimile che quindi, poco prima che Rowland Hill e zio John si affilliassero alla massoneria, zia Maria e consorte si trovassero nei dintorni della capitale del regno. Erano i primi anni Quaranta dell’Ottocento.
Forse questo suo espatrio fu visto dalla madre come un tradimento, forse i problemi erano altri, forse era deceduta prima del 1859, fatto sta che Maria è assente dal testamento.
Non ho trovato altre tracce della coppia. Né in Irlanda, né in Inghilterra. Né nei censimenti, né nei registri di nascita come genitori, nemmeno funerali, sepolture o necrologi.

La seconda figlia Isabella, nata nel 1811, cessò di percepire l’assegno dell’esercito con il matrimonio nel 1848. Si sposò con Robert Fishbourne, quarantaquattro anni, di Graney, il 16 Agosto nella chiesa di Saint Peter nella contea di Cork.



Robert Fishbourne aveva ereditato dal padre vasti possedimenti nella contea di Carlow e la famiglia era decisamente benestante. Il testamento della madre lascerebbe supporre che Isabella fosse la prediletta della madre. Quanto meno quella che le rimase più vicina. Nel 1849 Isabella e Robert divennero genitori di una figlia, Isabella pure lei, che a vent’anni divenne la signora Hungerford.

Nome: Isabella Fishbourne
Tipo di evento: matrimonio
Data dell’evento: 10 Aug 1869
Luogo dell’evento: Donnybrook, Dublin South, County Dublin, Ireland
Nome del padre: Robert Fishbourne
Nome del coniuge: Winspeare Toye Hungerford
Nome del padre del coniuge: William Hungerford


Isabella Fishbourne nata Mackenzie morì l’11 Agosto 1876.



Dal suo testamento si apprende che era vedova, che abitava a Dublino e che nominò la figlia Isabella, che con il marito era rimasta a Cork, sua erede.

Eliza Jane smise di reclamare il proprio assegno di orfana tra il 1861 e il 1862, quando aveva oramai quasi quarantacinque anni. Nel frattempo si era sposata con un tal Daly.

Nome: Eliza Jane McKenzie
Nome dello sposo: Richard O’Malley Daly
Data: 1842
Luogo: Ross, County Cork, Ireland
Name Florence Mary Violet Daly
Date of Birth 3 February 1861
Address Bushfield
Father Richard Daly
Father Occupation Gent.
Mother Eliza Jane Daly


Muore il 25 dicembre 1878, vedova, nella sua casa al 3 di Mountpleasant Square, Ranelagh County, Dublin.

La più piccola dei Mackenzie, Susannah, l’unica a non avere nemmeno un ricordo del padre, il testamento della madre ce la restituisce maritata con un certo Dowe.
A rivelare qualcosa della sua vita, David James O’Donoghue, The poets of Ireland; a biographical and bibliographical dictionary of Irish writers of English verse, Dublin: Hodges, Figgis & Co., 1912


DOWE, WILLIAM. — Un poeta intelligente, nato a Cork intorno al 1815 e morto negli Stati Uniti nel 1891. Contribuì da Glandore, Cork, a varie traduzioni di Beranger e ad altre poesie al Dublin University Magazine negli anni Quaranta, e scrisse anche per Nation, con lo pseudonimo di “Delta, Cork”, e il Cork Examiner, (…) Intorno al 1848 andò in America e lì divenne un importante giornalista. (…) “Nel 1859” scrisse Michael Cavanagh “aveva appena compiuto cinquant’anni, era un uomo dall’aspetto tranquillo, di carnagione chiara, con capelli castano chiaro, leggermente sfumati di grigio.” Dowe sposò una sorella del dottor Shelton Mackenzie. (…)
La piccola Susanna quindi presumibilmente se ne andò in America con il suo fidanzato e appena sbarcati si sposarono.

In
Episcopal Diocese of Pennsylvania Church Records, 1759–1970:

Name: William Dowe
Marriage Date: 1848
Spouse: Susanna McKenzie

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